Sostenibilità

Il Mare del Nord è un mare pulito e pescoso, fin dall’antichità particolarmente adatto per la pesca. Per fare in modo che anche le future generazioni possano continuare a gustare la platessa vengono adottati diversi provvedimenti per garantire che rimangano in mare sufficienti quantitativi di questo delizioso pesce. Ciò avviene, a livello sia europeo che nazionale, grazie ai pescatori stessi. Per fortuna non dobbiamo preoccuparci per la platessa: l’ICES/CIEM (il consiglio internazionale per l’esplorazione del mare) ha concluso che gli stock ittici del Mare del Nord godono di buona salute.

Cos’è la pesca sostenibile?

In poche parole la si potrebbe definire come un processo condotto basandosi su una visione improntata sul lungo termine, dalla fase iniziale a quella finale. In questo modo ci assicuriamo che mari e oceani siano ricchi di pesce anche in futuro. I tre pilastri di questo processo sono: people (le persone), planet (il pianeta) e profit (i proventi). In breve, ottenere buoni guadagni senza perdere di vista gli interessi di chi lavora nel settore, della società e dell’ambiente.

 

 

Il Mare del Nord viene sfruttato in modo sostenibile, infatti è il mare meglio gestito e più controllato al mondo. Potete quindi gustarvi con serenità la vostra platessa.

 

Regole europee di gestione degli stock e delle aziende ittiche relativi alla platessa

Per la maggior parte dei tipi di pesce, in ambito europeo vengono stabilite delle regole per garantire la riproduzione degli stock. È così anche per gli stock ittici di platessa nel Mare del Nord. Le regole di gestione europee prevedono per esempio un limite annuale di catture, una limitazione del numero di navi con cui è possibile pescare, una lunghezza minima delle platesse pescabili e, per finire, la regolazione delle larghezze delle maglie, ovvero le dimensioni delle buchi della rete che devono limitare la quantità di pescato secondario e di pesci non ancora cresciuti abbastanza. Per pescato secondario si intende il pesce che viene pescato “per sbaglio” e che non appartiene alla specie che l’operatore del settore intende catturare.

 

 

Cosa fa il settore ittico?

Il settore ittico fa di tutto per rinnovarsi in modo da proteggere l’ambiente. Si pensi per esempio allo sviluppo di nuove tecniche di pesca. Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di navi viene convertito in modo da poter utilizzare tecniche di pesca maggiormente sostenibili. Tali tecniche non solo proteggono l’ambiente riducendo al minimo il contatto con il fondale ma fanno anche in modo che il pesce sia di alta qualità. In questo modo i pescatori si assicurano il futuro del proprio mestiere, e le generazioni di domani potranno continuare a gustare il pesce negli anni a venire.

 

TECNICHE DI PESCA

 

 

 

Cosa può fare il consumatore?

Mangiare meno pesce non aiuta a migliorare le condizioni degli stock ittici. Al contrario, proprio continuando a mangiare pesce si forniscono al settore ittico i mezzi finanziari per poter investire in iniziative sostenibili. Quando mangiate pesce, fate quindi una scelta consapevole. Scegliete pesce di stagione: non solo tale pesce avrà un gusto migliore ma la vostra scelta avrà anche un effetto positivo sullo stock ittico. In realtà la platessa è facilmente reperibile tutto l’anno. La sua stagione va da maggio a fine dicembre, e in ogni caso si trova sempre surgelata.

Potete inoltre controllare che il pesce riporti un marchio di sostenibilità.

 

 

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Cosa sono le catture accidentali?

In poche parole, le catture accidentali sono tutti i pesci pescati insieme alla specie bersaglio. Spesso si pensa erroneamente che tutte le catture accidentali siano indesiderate e che vengano quindi gettate via. I pescatori fanno distinzione fra catture accidentali desiderate e indesiderate.

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Contingenti di pesca

Per fare in modo che anche in futuro si possa continuare a gustare la platessa, in ambito europeo viene stabilita annualmente la quantità di pesce che può essere pescato, e da chi.

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