I pescatori olandesi
L’Olanda è da sempre una nazione di pesca e di pescatori. Famosa in passato per la pesca all’aringa, è ora conosciuta soprattutto per l’introduzione di metodi di pesca e tecniche di lavorazione innovativi. Tutto per fare in modo che il pesce che arriva nel vostro piatto venga pescato e lavorato in modo responsabile e sia di qualità eccellente.
“Il più bel mestiere del mondo è quello del pescatore. Comprende tutto ciò che cerca un uomo: sfida, forza, libertà"
La battuta di pesca
La domenica notte i pescatori si mettono in mare. Una volta arrivati nella zona designata, mettono in acqua l’attrezzatura da pesca. Dopo due ore l’equipaggio (composto da circa sei persone) tira a bordo le reti con il lato inferiore rivolto verso l’alto e svuota il contenuto in un cassone. Dopo aver rimesso la rete in posizione, i pescatori fanno una prima cernita del pescato, lo privano delle interiora e lo sciacquano. Queste operazioni vengono ripetute per circa quattro o cinque giorni, ventiquattr’ore su ventiquattro. Fra un’operazione e l’altra gli uomini fanno brevi sonnellini di un’ora circa.
La lavorazione della platessa pescata comincia già a bordo. Subito dopo aver svuotato la rete, i pesci vengono smistati, privati delle interiora e sciacquati. In seguito vengono messi nella stiva sotto uno spesso strato di pezzi di ghiaccio. Quando la quantità di pescato è sufficiente, il peschereccio torna in porto. Dopo aver attraccato, il pesce viene scaricato e trasportato al centro d’asta in un camion refrigerato.
I buchi alle orecchie
Molti pescatori portano uno o più orecchini raffiguranti una nave da pesca e questa è un’antica tradizione. In passato, i pescatori portavano degli orecchini per poter pagare i costi del proprio funerale in caso avessero perduto la vita durante un naufragio e i loro corpi fossero stati restituiti dal mare. Al giorno d’oggi gli orecchini sono puramente un dettaglio estetico.
Approdo
La maggior parte dei cutter torna in porto il giovedì sera o il venerdì mattina molto presto (intorno alle 3 o alle 4 del mattino), oppure quando la nave è piena. Spesso il pesce viene pulito a bordo e messo nelle cassette sul molo. In Olanda ci sono nove centri d’asta del pesce in cui vengono messe in vendita tutte le platesse pescate.
L’anno scorso la quantità totale di platesse portate nei centri d’asta olandesi è stata pari a circa 50.000 tonnellate. Si tratta di quasi la metà del totale di pesce, crostacei e molluschi commercializzati nei centri d’asta olandesi.
Leggete altre informazioni sui passaggi successivi della catena produttiva: l’asta del pesce
Il racconto di Hendrik Romkes
Hendrik Romkes ha cominciato l’attività di pescatore subito dopo aver terminato la scuola di pesca nel 1985. Insieme a suo fratello Piet, è proprietario delle aziende di pesca del Mare del Nord Wilma B.V. ed Elisabeth B.V. Tutta la sua famiglia ha sempre lavorato nell’azienda di pesca: suo nonno, suo padre, i suoi fratelli.
“È un lavoro duro. Esci in mare la domenica sera e rientri solo il venerdì pomeriggio. Si tirano le reti cinque volte al giorno, giorno e notte. In più c’è da pulire il pesce, e si deve anche mangiare e dormire. In tutto non si dorme più di un paio d’ore di fila, meno di sei ore ogni ventiquattro. E ci vuole qualcuno che stia al timone e qualcuno che cucini.”
Attualmente Hendrik è più a terra che in mare. Ma chi ha la pesca nel sangue non la dimentica: un paio di volte all’anno Hendrik partecipa a una battuta di pesca per tornare a sentire da vicino l’odore del mare.