Pesci piatti

Esistono moltissimi tipi di pesce piatto. Quelli più conosciuti sono sogliola, platessa, limanda, sogliola limanda, rombo liscio, passera pianuzza, rombo chiodato e halibut. Il pesce piatto ha un aspetto davvero particolare e alla nascita è affusolato. Dopo qualche settimana il corpo si trasforma e assume una forma piatta.

Metamorfosi

I pesci piatti nascono con una forma affusolata, ma poco dopo la nascita il loro corpo subisce una particolare trasformazione: le prime settimane dopo lo schiudersi delle uova i pesciolini affusolati, ancora simmetrici, nuotano “in verticale”. Dopo circa sei settimane i giovani pesci assumono una forma lateralmente piuttosto piatta e tendono a sbilanciarsi su un lato; nuotano quindi storti. Contemporaneamente l’occhio sinistro si sposta sull’altro lato del corpo. Anche il cranio subisce una complicata trasformazione, mentre il muso rimane praticamente immutato. Una volta conclusa questa trasformazione, il giovane pesce nuota in orizzontale e vive quindi sul fondo del mare. Il lato appoggiato sul fondale diventa bianco, mentre l’altro diventa di colore scuro. Il colore e l’aspetto del lato superiore si adattano al fondale marino e costituiscono quindi un’ottima mimetizzazione.

 

Platessa metamorfosi

guarda la trasformazione

La platessa è facilmente riconoscibile grazie ai puntini rosso-arancione sul lato superiore.

 

Pesci mimetici

I pesci piatti possono adattare il proprio colore all’ambiente in cui si trovano. Ciò consente loro di nuotare sul fondale marino e di nutrirsi delle prede di passaggio, tenendo allo stesso tempo d’occhio gli eventuali nemici. Poiché i pesci piatti non hanno bisogno di cacciare per procurarsi il cibo né di fuggire davanti ai loro predatori, le loro carni sono sempre tenere e bianche, con poco tessuto muscolare o fibre. La struttura delle lische è semplice.

 

Un’unica grande famiglia

La platessa (Pleuronectes platessa) fa parte della famiglia Pleuronectidae, la famiglia dei pesci piatti a cui appartengono molte altre specie di pesci molto conosciute come l’halibut, la passera pianuzza, la limanda e la sogliola limanda.


Halibut

 

Heilbot

Sono tre i tipi di halibut comunemente diffusi: l’halibut del Pacifico, dell’Atlantico e della Groenlandia. Se cresce indisturbato, l’halibut può diventare un vero gigante lungo tre, a volte persino quattro metri e raggiungere il peso di 200-300 chili.


Sogliola limanda

Tongschar

 

La sogliola limanda può raggiungere una lunghezza di 65 centimetri e un peso di circa 3 chilogrammi. L’età più avanzata registrata è di 23 anni. Il corpo di questo pesce ha una forma tozza e presenta una pinna dorsale e una anale.


Limanda

Schar

Questo pesce può raggiungere una lunghezza di 40 centimetri e un peso di 1 chilo. La massima età registrata è di 12 anni. La limanda si nutre di molluschi e anellidi e ciò la rende una concorrente della platessa, dato che entrambe si cibano delle stesse prede. La limanda è un pesce magro e gustoso, con un gusto molto simile a quello della sogliola.

 

La limanda è per lo più una preda accessoria della pesca alla platessa effettuata tramite reti da posta, reti a strascico e sfogliara. Le carni della limanda non sono molto apprezzate a livello alimentare e spesso questi pesci, a causa del basso valore di mercato, vengono ributtati in mare.


 

Sostenibilità

Cosa sono le catture accidentali?

In poche parole, le catture accidentali sono tutti i pesci pescati insieme alla specie bersaglio. Spesso si pensa erroneamente che tutte le catture accidentali siano indesiderate e che vengano quindi gettate via. I pescatori fanno distinzione fra catture accidentali desiderate e indesiderate.

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Il viaggio della platessa

Da dove proviene la vostra platessa?

Sapete da dove proviene la platessa che avete nel piatto? La maggior parte delle platesse provengono dal Mare del Nord e vengono pescate nella zona antistante la costa olandese. Il Mare del Nord è pulito e ricco di cibo, rappresenta un’importante “sala parto” per i pesci piatti ed è particolarmente adatto alla pesca fin dall’antichità. Questo mare viene sfruttato in modo sostenibile ed è il meglio gestito e più studiato al mondo. Continuate a leggere per ulteriori informazioni sul “viaggio” fatto dalla platessa per arrivare sul vostro piatto.

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Sostenibilità

Tecniche di pesca

La maggior parte delle platesse provengono dal Mare del Nord e vengono pescate nella zona antistante la costa olandese. Per poter continuare a gustare il più a lungo possibile questo delizioso tipo di pesce vengono utilizzate sempre più spesso tecniche di pesca sostenibile. Sembra che queste iniziative stiano dando buoni risultati, infatti lo stock di platesse nel Mare del Nord non è mai stato così numeroso da 50 anni a questa parte. La platessa viene pescata con diverse tecniche, ad esempio con impulsi elettrici, con la sfogliara e con il twinrig.

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